Storia e tecnica
|
Come fare la carta in casa
La carta è formata da molte fibre che unite tra loro danno consistenza al foglio.
Se proviamo a strappare un foglio di carta assorbente, un foglio di carta da lettere ed una pagina di un giornale quotidiano ci accorgeremo che, guardando in contro luce il bordo dei fogli strappati, si noteranno che spuntano delle piccole fibre. Tali fibre sono diverse e, in particolar modo, più lunghe o più corte a seconda del tipo di foglio che abbiamo strappato.
Se poi ripetiamo l'esperimento strappando gli stessi fogli dall'altro lato, longitudinale invece che da quello trasversale, o più semplicemente dal lato più lungo piuttosto che dal lato più corto, noteremo che innanzitutto il foglio si è strappato la prima volta seguendo una linea abbastanza retta e la seconda volta, o viceversa, seguendo una linea più obliqua. Le fibre hanno una lunghezza diversa nei due casi, ed è questo il motivo per cui lo strappo non ha seguito la stessa linea. Quando lo strappo segue il verso delle fibre si avrà una linea abbastanza retta, viceversa lo strappo seguirà una linea più obliqua. E più le fibre sono lunghe, come nel caso della carta assorbente, più lo strappo in senso trasversale seguirà una linea molto obliqua. Meno obliqua sarà nel caso del foglio di carta da giornale che è meno fibroso, cioè che ha fibre meno lunghe.
Ciò premesso, per fare in casa un foglio di carta è semplicemente sufficiente riprodurre il procedimento che si applica in una cartiera.
Prendiamo un foglio di carta assorbente, uno di carta da lettere ed uno di giornale, li strappiamo in piccoli pezzi, li mettiamo in un frullatore con dell'acqua e li frulliamo fino a renderli una poltiglia semi-densa.
Rovesciamo poi il contenuto del frullatore prima in un colino e poi su un fazzoletto aperto sopra ad un asciugamano.
Stendiamo bene l'impasto con il classico mattarello per stendere la pasta, in modo da far uscire l'acqua in eccesso.
Solleviamo il fazzoletto su cui ora è ben disposto l'impasto e poniamolo su un'asse da stiro e ci passiamo sopra un ferro da stiro ben caldo fino a fare asciugare completamente l'impasto.
A questo punto abbiamo prodotto un foglio di carta.
Le sue caratteristiche sono intermedie a quelle originarie dei tre fogli di carta usati.
Il suo colore sarà più scuro della carta assorbente, ma più chiaro della carta da giornale, in quanto gli inchiostri contenuti nel giornale si sono in parte dispersi nell'acqua ed in parte distribuiti anche nelle fibre originariamente bianche della carta assorbente e della carta da lettere.
In una cartiera si segue un procedimento analogo, con l'utilizzo di materie prime che vanno dalla pura cellulosa ai maceri di recupero e con in più l'aggiunta di altri materiali quali collanti, amidi, sostanze minerali di carica, che in base alle percentuali usate rendono la carta adatta ai più svariati usi.
Le principali caratteristiche di una carta sono identificabili a grandi linee anche senza l'uso di strumenti di laboratorio:
la grammatura e la planarità sono rilevabili al tatto;
la resistenza strappando il foglio o rompendolo nel centro con le dita;
la distribuzione delle fibre ("speratura") si può osservare sia allo strappo che guardando la carta in controluce.
Si può inoltre valutare:
la scrivibilità passando un pennino inchiostrato sul foglio ed osservando se l'inchiostro sbava;
l'opacità sovrapponendo il foglio ad un altro foglio stampato e verificando se si legge quanto è scritto sotto;
il grado di bianco confrontando fogli diversi sia alla luce del sole che alla luce artificiale.
Per qualsiasi approfondimento consultate "Alla scoperta del pianeta carta" reperibile in questo sito.
|